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Le Sei Energie Ambientali

Le Sei Energie Ambientali

Possiamo pensare la medicina cinese fondata su due principi fondamentali: il corpo è un microcosmo e tutti gli esseri sono interconnessi tra loro. Da questo tipo di approccio possono nascere poi le domande per la diagnosi.

Non è strano dunque sentirsi chiedere durante un consulto da un medico che si occupa di medicina cinese: “qual è il fattore climatico che ti infastidisce di più?”

trigramma_qian Anche i trigrammi descrivono bene la visione tripartitica cinese, di cielo terra e uomo, in cui il corpo umano è posizionato tra cielo e terra, ed è dunque attraversato da un continuo passaggio di influenze dall’alto e dal basso.

Con il tempo il concetto della divisione in 6 livelli energetici (vedi articolo ) fu ampliato per includere le influenze dell’ambiente naturale:

6_livelli_energetici_e_i_qi_ambientali

Secondo la scienza cinese tradizionale il corpo possiede dei passaggi specifici per convogliare ciascuno dei 6 Qi Ambientali e questi sono i canali energetici (conosciuti più comunemente come meridiani)!

Comunque il compito di ogni coppia di organi e visceri, non si limita a  rispondere all’ambiente esterno, ma hanno dei compiti precisi metabolici e fisiologici che possiamo intendere secondo la dialettica dello yin e dello yang, dei cinque movimenti e così via.

I 6 Qi Ambientali conosciuti anche come le 6 energie esterne o macrocosmiche (descritti al capitolo 66 del Su Wen)  attivano i movimenti energetici interni e possono essere associati anche alle stagioni con tutte le conseguenze che ne derivano.

Quando queste energie diventano portatrici di malattie vengono chiamate “perniciose” o “prevaricanti”. La più pericolosa di tutte è il vento, poiché veicola le altre. (Il Suwen identifica nel Vento l’origine delle 100 malattie).

Ogni energia ambientale è associabile a un atteggiamento mentale che, di per sé, non è patologico, ma se persistente lo può divenire. Per esempio, il vento in primavera può favorire l’energia del fegato, l’ansia di voler cambiare dopo l’occasione che l’inverno ci ha dato per fare introspezione. Ma se il desiderio del cambiamento non viene soddisfatto, dentro di noi nasce la confusione mentale, diveniamo simili a persone che corrono senza mai concederci delle pause di riflessione.

Dopo il vento vivremo il calore, si può iniziare a delegare il motivo del mio insuccesso agli altri nutrendo il rancore.

Dovrebbe essere ora più chiaro il motivo della domanda sui fattori climatici, se per esempio non sopporto il vento, significherà che ho un eccesso di vento nel corpo!!!

Immaginiamo ora su quanti e quali aspetti possiamo ragionare, in particolar modo per l’aspetto psicologico  di una persona che non sopporta il vento potremo chiederci: cos’è che mi rende confuso? Quand’è che avrei dovuto cambiare atteggiamento e non l’ho fatto?

Nella medicina cinese non esiste il caso, anche un banale colpo d’aria può avere la sua causa.

Buon cammino a tutti.

 

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